Il “Laboratorio Diritto e Innovazione” è composto dai ricercatori del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata dediti agli studi che riguardano i rapporti tra il mondo del diritto e il progresso sociale, scientifico e tecnologico.

Il Laboratorio è stato istituito a seguito dell’approvazione da parte del MIUR del nostro Dipartimento come “Dipartimento di Eccellenza” per il quinquennio 2018-2023, nell’ambito di una selezione nazionale. Il progetto ha come tema: Diritto e innovazione. Europa e Cina di fronte alle sfide della globalizzazione.

Tema portante e trasversale del progetto è il ruolo del diritto nei processi di innovazione, sia tecnologica, sia connessa alle sfide sociali. Siamo innanzitutto persuasi che, affinché lo sviluppo scientifico e tecnologico crei autentica innovazione, è necessario che esso risponda agli interessi dei consociati e ne rispetti i diritti. Inoltre, le sfide che oggi pone la costruzione di una società complessa, multiculturale, inclusiva, improntata a logiche di solidarietà e sostenibilità, impongono di leggere e interpretare in maniera innovativa e, se necessario, di ricostruire il sistema giuridico. Il ruolo delle discipline giuridiche è infatti cruciale per sostenere e dare forma all’innovazione, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico. Infine, poiché nell’affrontare queste sfide globali l’Italia e l’Europa sono chiamate non solo ad integrare le proprie politiche, ma anche a collaborare con altri Paesi che condividono simili problematiche, si è scelto di riservare una particolare attenzione alla Cina, che offre prospettive di indagine di particolare rilievo. Non sfugge, infatti, che l’entità e la rapidità del suo sviluppo sociale e tecnologico (oltre alla crescente centralità del suo ruolo sullo scenario globale) pongono interrogativi inediti rispetto al governo dei fenomeni sociali e all’assetto delle garanzie giuridiche e dei diritti coinvolti.

Le tematiche (e le aree) scientifiche cui principalmente ci dedichiamo possono essere sintetizzate in due macro-aree: Diritto e Innovazione Tecnologica (tra cui Industria 4.0, Diritto della privacy e informazione, Profili giuridici conseguenti a internet of things, big data, cloud computing, Responsabilità e principio di precauzione, Giustizia e innovazione scientifica e tecnologica, ecc.) e Diritto, innovazione e sfide sociali (tra cui Diritto dell’ambiente, Salute, Welfare, Diversità nelle società multiculturali, ecc.).


Su questi temi la piattaforma del Laboratorio intende offrire uno spazio condiviso e aperto al confronto, nel quale convogliare spunti, riflessioni, progetti e risultati di ricerca, iniziative e materiali di studio.

OBIETTIVI E STRATEGIE DI SVILUPPO

Il progetto si propone come obiettivi:

a) favorire la crescita qualitativa della ricerca (eccellenza nelle aree scientifiche di riferimento);


b) potenziare la didattica innovativa (maggiore attrazione di studenti nazionali ed internazionali su corsi innovativi in materia giuridica);

c) migliorare l’impatto socio-economico delle iniziative del Dipartimento.

Il progetto di eccellenza del Dipartimento fa perno sul suo sviluppo come moderna infrastruttura di ricerca che, supportata da ricercatori, personale amministrativo e da un programma di azioni quinquennale, consenta di realizzare analisi e studi scientifici, attività ed iniziative di ricerca e di formazione, con un impatto sul mondo scientifico, sul territorio locale, sulla società civile e sul sistema d’impresa.

In particolare, esso intende:

  • sviluppare il Dipartimento come centro di ricerca d’eccellenza su “Law and Innovation” anche mediante la creazione di un laboratorio di innovazione aperto al tessuto imprenditoriale ed alla società civile, valorizzato da una piattaforma on line; implementare la specializzazione della biblioteca dipartimentale sui temi dei rapporti tra diritto e innovazione sociale, scientifica e tecnologica;
  • rafforzare la ricerca sui temi individuati;
  • implementare il confronto e la collaborazione con la Cina, anche sviluppando il China Center ed integrandolo con il Laboratorio diritto e innovazione.

Nell’ambito delle tematiche sopra richiamate, il Dipartimento intende contraddistinguersi per:

  • una forte vocazione “open”, con un approccio Open Science (le risorse, i dati e i risultati della ricerca sviluppata verranno messi a disposizione della comunità accademica e non accademica globale);

  • un approccio orientato all’innovazione per il territorio (l’approccio seguito nello sviluppo delle iniziative sarà tale da valorizzare il raccordo con la Smart Specialization della Regione Marche e con le esigenze del sistema economico e sociale locale);

  • la creazione di un ecosistema ispirato ai principi dell’Open Innovation, con il costante coinvolgimento degli stakeholders, in primis le imprese;

  • la messa a sistema di iniziative multidisciplinari di ricerca, educative e di public engagement che sappiano combinare assieme le discipline giuridiche con gli aspetti dell’economia applicata internazionale e delle scienze sociali ed umane più in generale, già sperimentate con successo.

Le attività da realizzare nel quinquennio sono mirate a generare un impatto su: società civile, vita culturale del territorio e dei cittadini, imprese sia manifatturiere sia dei settori culturali e creativi (all’insegna dell’umanesimo digitale), policy maker ed organismi legislativi. Il Dipartimento intende potenziare le iniziative di public engagement, attraverso cui massimizzare l’impatto socio-economico delle proprie attività. Verrà data priorità alla organizzazione di:


  1. “open day”, festival e pubblicazioni divulgative che consentano di portare la scienza nella società, assorbendo da essa stimoli e spunti di riflessione;

  2. dibattiti ed “open science technology” per interagire con la città e il tessuto economico;

  3. progetti condivisi con gli attori del territorio (incluse scuole e professionisti) e laboratori.

La strategia del Dipartimento aderisce alla Vision per la Ricerca recentemente indicata dalla Commissione europea nel documento Open Innovation, Open Science, Open to the World: a vision for Europe (European Commission, Directorate-General for Research and Innovation, 2016).

La strategia del Dipartimento prevede:


  1. lo sviluppo del Dipartimento come moderna infrastruttura di ricerca, sui temi di innovazione, tecnologia e diritto, alimentata da un Laboratorio di innovazione e da una biblioteca ispirati all’Open Science e Open innovation;

  2. la valorizzazione del personale docente e amministrativo;

  3. il rafforzamento delle collaborazioni esterne, a livello internazionale con un focus particolare sulla Cina, attraverso azioni di internazionalizzazione della ricerca e della didattica;
  4. la valorizzazione ulteriore della terza e quarta missione;

  5. lo sviluppo della didattica innovativa, coinvolgendo tutti i livelli formativi, inclusi il dottorato e la formazione permanente / continua.

Viene dedicata particolare attenzione:

  1. al consolidamento ed ampliamento delle collaborazioni esistenti con le Università straniere (a partire dalle relazioni internazionali già esistenti con altre regioni del mondo come Cina, Australia e Brasile, che costituiranno la base per espandere il modello di collaborazione che si intende implementare);
  2. alla collaborazione con le aziende del territorio, anche per lo sviluppo di ricerca congiunta sui temi di innovazione e diritto, con una attenzione particolare all’industria 4.0.;
  3. ai rapporti con le scuole superiori (sulla scia del Laboratorio Umanistico Creatività ed Innovazione (LUCI), si svilupperanno percorsi ad hoc sui temi dell’innovazione sociale e tecnologica;
  4. ai rapporti con gli ordini professionali.

Le strategie per l’attrazione di talenti sono incentrate su:

  • progetti di ricerca (ad esempio, progetti Marie Curie), sia attivi che da presentare, attraverso cui ospitare sistematicamente ricercatori da UE e Paesi Terzi;
  • bando visiting Professor di Ateneo (prevedendo grants aggiuntivi rispetto a quelli di Ateneo per promuovere la mobilità in ingresso di studiosi internazionali di alto profilo, per sviluppare il tema Law and Innovation e il programma di didattica Transnational Law & Culture);
  • creazione di un ambiente di ricerca ispirato alla Carta Europea dei Ricercatori (adottata dall’Ateneo dal 2014), affinché il dipartimento sia scelto come host institution di progetti ERC e Marie Curie individuali.

Al fine di potenziare i percorsi di alta formazione nelle tematiche cui il Dipartimento di eccellenza si dedica, è stato attivato uno specifico corso di dottorato, con l’esplicita denominazione “Diritto e innovazione”. Il corso, volto ad offrire una formazione specialistica incentrata su problemi e prospettive del mutamento giuridico connessi ai processi di innovazione tecnologica e sociale, anche in una prospettiva interdisciplinare, è strutturato intorno a tre principali linee di ricerca: Diritto e innovazione tecnologica (sui rapporti tra il diritto e gli impieghi di nuove tecnologie); Diritto e innovazione sociale (sulle dinamiche di mutamento giuridico connesse ai complessi scenari di crisi e trasformazione sociale, economica e culturale del nostro tempo); Problemi e metodi dell’innovazione giuridica (sulla fenomenologia dell’innovazione giuridica in rapporto alle trasformazioni della funzione del diritto e dei suoi meccanismi di produzione e interazione).

Per quanto riguarda la formazione di base, il Dipartimento ha attivato in seno al corso di Giurisprudenza un percorso di studi specifico, il CIELIP (Comparative, International, European Law and Innovation Programme). Si tratta di un itinerario di studi articolato su specifici insegnamenti impartiti in lingua inglese che, pur assicurando al laureato tutti i vantaggi della preparazione tradizionale del giurista, vuole contribuire a promuovere una visione internazionale, sviluppare competenze in lungua inglese, coltivare il tema strategico dell’innovazione.

Il governo del processo di realizzazione del progetto nel dipartimento è ispirato al modello Plan-Do-Check-Act (pianificazione, monitoraggio e condivisione interna degli obiettivi). È stato nominato dal Consiglio di Dipartimento un Comitato che ha elaborato un Contingency Plan in cui sono esplicitati i rischi principali connessi all’implementazione del progetto (indicando anche il grado di probabilità di manifestazione degli stessi), le azioni correttive previste e i soggetti coinvolti nella loro attuazione. Il Comitato monitora anche lo stato di avanzamento su base annuale, riferendo al Consiglio di Dipartimento.