Questo focus del progetto di eccellenza rivela l’attenzione che gli studiosi del Dipartimento riservano non solo al rapporto tra innovazione e diritto, ma anche alle sfide tecnologiche e socio-economiche in un’ottica globale. I ricercatori del Dipartimento si occupano anche di analizzare, rispetto ai temi di ricerca dell’innovazione, il confronto con la Cina. Si fa leva sull’esperienza maturata all’interno del China Center, centro di ricerca interdisciplinare nato dal Dipartimento e che negli anni ha sviluppato numerose linee di studio anche sui temi dell’innovazione.
La Cina, con il XIII Piano Quinquennale, ha definito un nuovo sentiero di sviluppo economico del Paese, incentrato su tre concetti chiave: “sostenibilità”, “crescita interna” ed “innovazione”. Il Paese si sta orientando su un modello di crescita più qualitativo, con l’obiettivo di divenire un paese innovativo entro il 2020 e leader di innovazione entro il 2050. Il piano China 2025, elaborato dal Governo, individua le direttrici principali di sviluppo in tal senso. In questo scenario è palese la necessità di un confronto sistematico e costante tra Cina ed Europa, nel comune intento di affrontare le sfide tecnologiche e sociali che accomunano e coinvolgono queste due grandi aree culturali ed economiche del mondo.
In sintesi, il Dipartimento si propone di realizzare analisi e studi scientifici, attività ed iniziative di ricerca, di formazione e di impatto sul territorio e sul sistema d’impresa, connesso ai concetti di sfide sociali ed innovazione, nella prospettiva di confronto, dialogo e collaborazione tra Europa e Cina.
Numerose linee di ricerca attivate si muovono in questa prospettiva.
Tra queste, lo studio sull’uso militare dei sistemi marittimi senza equipaggio (UMS), il cui impiego rappresenta una sfida unica per il diritto internazionale vigente. Lo scopo della ricerca è di analizzare lo stato tecnologico dei sistemi marittimi senza equipaggio, sia in Europa sia in Cina, e come gli Stati europei e la Cina giustificano l’uso legittimo di tali sistemi in tempo di pace o nell’ambito di un conflitto armato.
Inoltre, nel campo del diritto commerciale sono attive due principali linee di ricerca: la prima connessa a studi sulla proprietà intellettuale e riguardante la cornice normativa della protezione dei database (soprattutto alla luce della Direttiva sui Database 96/9/EC e della Direttiva sul Copyright nel mercato unico digitale 2019/790); la seconda, si riferisce all’ambizioso processo di digitalizzazione delle società che l’UE ha attivato, con una proposta di direttiva sull’uso di strumenti digitali nel diritto societario, e si estende ai temi dell’impatto della digitalizzazione sulla struttura delle società e dei processi decisionali. Su entrambi i profili viene sviluppata la comparazione con l’esperienza cinese, nella quale il dibattito e lo sviluppo di questi temi conosce una cruciale espansione in questo periodo.
Infine, è oggetto di studio l’implementazione della Belt and Road Initiative (BRI). Si approfondiscono le implicazioni per lo sviluppo locale, le connessioni con il piano Made in China 2025, le opportunità di cooperazione con la Cina, nonché i modelli di sviluppo promossi dal governo cinese lungo le rotte dell’antica via marittima e terrestre della seta. Alla prospettiva istituzionale, della collaborazione tra stati, si unisce quella delle imprese, alla luce dell’influenza che la BRI può avere sui flussi di commercio e di investimento bilaterali.
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